Gerald E. Marsh
Laboratorio Nazionale Argonne (in pensione)
5433 East View Park
Chicago, IL 60615
E-mail: gemarsh@uchicago.edu
Astratto
La comprensione esistente dei periodi interglaciali è che sono iniziati dai cicli di Milankovitch potenziati dall’aumento delle concentrazioni atmosferiche di anidride carbonica. Durante gli interglaciali, si ritiene inoltre che la temperatura globale sia controllata principalmente dalle concentrazioni di anidride carbonica, modulata da processi interni come l’oscillazione decadale del Pacifico e l’oscillazione del Nord Atlantico.
Lavori recenti sfidano la base fondamentale di queste concezioni.
Introduzione
La storia del ruolo dell’anidride carbonica nel clima inizia con il lavoro di Tyndall nel 1861 e successivamente nel 1896 da Arrhenius. La concezione che l’anidride carbonica controllasse il clima è caduta in disgrazia per una serie di motivi fino a quando non è stata ripresa da Callendar nel 1938. È entrata in pieno favore dopo il lavoro di Plass a metà degli anni ’50. A differenza di quanto si credeva allora, è noto oggi che per il clima attuale della Terra il vapore acqueo è il principale gas serra con l’anidride carbonica che svolge un ruolo secondario.
I modelli climatici utilizzano tuttavia l’anidride carbonica come variabile principale, mentre il vapore acqueo viene trattato come un feedback.
Ciò è coerente, ma non obbligato da, al presupposto che, ad eccezione dei processi interni, la temperatura durante gli interglaciali dipenda dalle concentrazioni atmosferiche di anidride carbonica. Ora sembra che non sia così: gli interglaciali possono avere temperature globali molto più elevate di quelle attuali senza alcun aumento della concentrazione di questo gas.
Il Modern Maximum è finito, sotto ogni aspetto
I TEMPI FREDDI stanno tornando, le medie latitudini si stanno RAFFREDDANDO in linea con la grande congiunzione, l’attività solare storicamente bassa, i raggi cosmici che nucleano le nuvole e un flusso di corrente a getto meridionale (tra le altre forzature).
Sia il NOAA che la NASA sembrano concordare, se si legge tra le righe , con NOAA che afferma che stiamo entrando in un grande minimo solare ‘in piena regola’ alla fine del 2020, e la NASA vede questo prossimo ciclo solare (25) come “il più debole degli ultimi 200 anni“, con l’agenzia che mette in correlazione i precedenti spegnimenti solari a periodi prolungati di raffreddamento globale qui.
Inoltre, non possiamo ignorare la sfilza di nuovi articoli scientifici che affermano l’immenso impatto che il Beaufort Gyre potrebbe avere sulla Corrente del Golfo, e quindi sul clima in generale.

Grand Solar Minimum + Pole Shift
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