POTENTE ERUZIONE DELL’ETNA

FLUSSI PIROCLASTICI, CENERE A 7,5 KM (24.600 PIEDI) SLM, ITALIA

Un mese dopo il suo ultimo episodio parossistico eruttivo, l’attività stromboliana è aumentata al Cratere di Sud-Est dell’Etna il 20 e 21 ottobre 2021, ed è progredita in un altro parossismo con forti emissioni di cenere il 23 ottobre. Questo è il 52° parossismo dall’inizio della serie di questi episodi, il 16 febbraio 2021.

L’ampiezza del tremore vulcanico nelle vicinanze del cratere di sud-est ha raggiunto valori elevati alle 04:45 UTC di oggi.

Una debole attività stromboliana era già cominciata nelle prime ore del 20 ottobre, e si è gradualmente intensificata a partire dalla serata del 22. In concomitanza è aumentata l’ampiezza del tremore vulcanico. Modeste emissioni di cenere hanno accompagnato l’attività stromboliana a partire dalle ore 08:00 UTC (10:00 ore locali) del 23. La produzione di cenere è a poco a poco aumentata, per fermarsi bruscamente alle 08:35 UTC. Pochi minuti dopo è avvenuta una sequenza di fortissime esplosioni, che hanno generato onde di pressione visibili, e che sono state seguite dalla ripresa dell’emissione di cenere. L’attività si è intensificata molto rapidamente, producendo una colonna eruttiva alta diversi chilometri e piegata dal vento verso est-nordest.

Il codice colore dell’aviazione è stato aumentato da giallo ad arancione alle 06:05 UTC, dopo i primi segnali di rinnovata attività esplosiva alle 02:47 UTC. È stato elevato a Rosso alle 08:39 UTC del 23 ottobre dopo che una forte attività stromboliana con forti emissioni di cenere è iniziata alle 08:15 UTC e si è rapidamente evoluta in fontane di lava, un nuovo episodio eruttivo parossistico.

Emissioni di cenere grigio scuro molto forti sono salite a un’altezza stimata di 7,5 km (24.600 piedi) sul livello del mare alle 08:54 UTC, spostandosi verso est nord-est.

Un flusso piroclastico si è staccato dalla parete orientale del Cratere di Sud-Est verso la Valle del Bove alle 08:49 UTC, coprendo una distanza di circa 1,5 km (0,93 miglia). Sono stati osservati almeno 4 flussi piroclastici aggiuntivi fino alle 09:58 UTC.

Inoltre è stata osservata una colata lavica dal fianco orientale del cratere verso la Valle del Bove. 

Credit immagine: INGV
Flussi piroclastici generati durante il parossismo al Cratere di Sud-Est, alle ore 09:00 e 09:58 UTC del 23 ottobre 2021. Credit immagine: INGV

Le bocche eruttive nella parte sommitale del Cratere di Sud-Est hanno prodotto fontane di lava, che nella fase di massima intensità hanno raggiunto circa 800 m di altezza. Nei brevi intervalli di parziale visibilità del cono, si sono osservate sporadiche e piccole esplosioni dalla zona della “bocca della sella” e sul versante sud-occidentale del cono. 

La colonna eruttiva si è alzata, durante la fase culminante del parossismo, fino a oltre 10 km di altezza sopra il livello del mare (Figura 3). Ricadute di materiale piroclastico sono avvenute verso est-nordest, lungo un asse che dal Cratere di Sud-Est passa al Rifugio Citelli e attraversa gli abitati di Vena, Presa, Piedimonte Etneo, Taormina e fino alla provincia di Reggio Calabria. Ricadute di lapilli e cenere sono state segnalate anche da Mascali e Linguaglossa.

Colonna eruttiva del parossismo dell’Etna alle ore 09:04 UTC del 23 ottobre 2021 vista da Trecastagni (versante sud-orientale etneo). Credit immagine: INGV
Colonna eruttiva del parossismo al Cratere di Sud-Est alle ore 09:26 UTC del 23 ottobre 2021, vista da Trecastagni. Credit immagine: INGV

L’attività esplosiva ha cominciato a diminuire intorno alle ore 10:00 UTC, ed era sostanzialmente conclusa alle 10:30, mentre nella frattura formatasi nel fianco sud-orientale del Cratere di Sud-Est sono continuate frane e scivolamenti di materiale caldo; la colata di lava emessa dalla parte bassa della frattura era ancora in avanzamento sul fianco occidentale della Valle del Bove, avendo raggiunto quota 2300 m circa.

Il cono del Cratere di Sud-Est dopo la cessazione dell’attività esplosiva alle bocche sommitali (ore 10:25 del 23 ottobre 2021). Si nota il continuo franamento di materiale del cono all’interno della breccia apertasi nel fianco sud-orientale, e la colata lavica (in basso a destra) emessa dalla parte bassa della breccia. Credit immagine: INGV

La fontana di lava è cessata alle 10:20 UTC e il codice colore dell’aviazione è stato riportato ad arancione alle 11:04 UTC mentre nelle ore successive si osservavano ancora deboli emissioni di cenere.

Colata di lava diretta verso la Valle del Bove, ripresa dalla telecamera di sorveglianza termica a Monte Cagliato (versante orientale etneo), dopo la cessazione dell’attività parossistica del 23 ottobre 2021. Credit immagine: INGV

Il cono del Cratere di Sud-Est ha subito dei cambiamenti morfologici significativi durante questo parossismo. Mentre la parte sommitale sembra essere cresciuta ulteriormente in altezza, il fianco sud-orientale è ora tagliato dalla profonda nicchia dalla quale sono partiti i flussi piroclastici e la colata di lava.

Credit immagine in primo piano: INGV
La nuvola di SO2 alle ore 24 del 23 ottobre. Crediti immagine Windy
WS Cam – Mascali live webcam – Panoramica W su Etna – Crediti Weather Sicily
WS Cam – Randazzo live webcam – Panoramica Etna nord – Crediti Weather Sicily
WS Cam – Nicolosi live webcam – Panoramica Etna sud – Crediti Weather Sicily

COMUNICATO ETNA [AGGIORNAMENTO n. 514 PDF]
L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica che dalleimmagini della rete di telecamere di sorveglianza, si osserva che il flusso lavico emessodal fianco orientale del CSE che si è propagato in Valle del Bove, appare non piùalimentato ed in progressivo raffreddamento. Alle ore 17.00 UTC l’ampiezza del tremorevulcanico è su valori bassi. L’ultima localizzazione del tremore, alle ore 16.15 UTC,risulta in prossimità del Cratere Bocca Nuova ad una profondità di circa 3,0 km s.l.m. .Il numero degli eventi infrasonici negli ultimi 10 minuti, alle ore 16.56 UTC, è basso.L’ultimo evento infrasonico risulta localizzato in prossimità del cratere BN. A partiredalla fine dell’evento parossistico la rete clinometrica non mostra ulteriori variazionisignificative. Anche la rete GNSS non mostra variazioni significative

Fonte:
AttivitàSolare

INGV-Vulcani


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