Pubblicato il da Enzo Ragusa
Del Col. Paolo Ernani meteorologo – Roma 15 novembre 2021
Quanto stiamo dicendo è un aggiornamento di un precedente lavoro (Global warming si, Global warming no) e vuol dimostrare che la temperatura della Terra, a livello secolare, viene fortemente plasmata dalla variazione energetica della nostra stella (attività della macchie solari).
I dati presi in esame e poi graficati qui sotto sono quelli relativi ai 12 mesi di ogni singolo anno. Quindi avremo 128 dati per gennaio, 128 dati per febbraio e via, sino ai 128 mesi di dicembre. La lunghezza temporale di questi dati sono relativi al periodo 1867/1994.
Non siamo arrivati ai giorni nostri perché i dati mondiali della temperatura al suolo e sugli oceani si fermano al 1994. Le temperature degli anni successivi a questa data, sono stranamente introvabili.
Eclissati.
Perché è un vero mistero. Il climatologo James Hansen (a quanto pare sostenitore del AGW) fermandosi con il suo lavoro al 1994 non ha più aggiornato questa sequenza.
Come mai? Ha avuto forse (sospettiamo) l’altolà dall’IPCC? Dalle potentissime lobby del green?
Non lo sappiamo.
Ma se ciò fosse vero, sarebbe un atto non consono.
Ma torniamo alla analisi tra i 2 astri celesti. Di ogni singola variabile (macchie e temperatura) si sono presi i 128 dati di ogni mese, si è fatta la somma e poi la media. I 12 mesi pluriennali, con il loro valore trimestrale (media 3 mesi slittata di un mese.) Li potete osservare nella figure 1 e 2.


Il raffronto visivo tra le 2 figure non lascia spazio a tentennamenti.
Mostrano una somiglianza sorprendente (ne abbiamo calcolato la correlazione, tra l’altro molto elevata, con la formula di Pearson che ci dà un + 0,95, molto vicino al massimo di correlazione che è appunto un + 1,00).
Hanno un trend entrambe in salita, mostrano un massimo di valori in concomitanza del periodo estivo ed un valore minimo nel trimestre centrato a febbraio.
Conclusione: quanto sopra è la dimostrazione oggettiva che la temperatura del nostro pianeta è obbligata a seguire l’energia emessa dal sole e non la tanto conclamata e osannata anidrite carbonica (CO2).
Finiamola con questa farsa cari IPCC e cultori del Green e soci. Spiegate piuttosto come può, un composto così irrilevante nel totale dell’atmosfera (lo 0,035% del totale = tracce disciolte) far aumentare la temperatura del globo?
E’ proprio da furboni far vedere, estese aree rinsecchite dalla siccità (ce ne sono molte ed è normale), altre sommerse dall’acqua (tanti negli anni 50 e non solo), costoni di ghiaccio che precipitano in mare (è una meccanica che rasenta la normalità, causa la spinta esercitata dall’acqua dal basso verso l’alto, ciò fornisce forza sufficiente a spezzare i costoni di ghiaccio).
Che c’entrano poi gli incendi (c’è una ricerca, secondo la quale il numero degli incendi a livello globale non sono mai stati così bassi, oggi), e le pandemie con i cambiamenti climatici? Boh!
Concludiamo infine con un’ultima figura 3.

Questa figura 3 rappresenta la temperatura media sulla nostra penisola negli ultimi 32 anni.
E’ fantastica.
Soprattutto per la forte analogia che questo grafico ha con le figure 1 e 2. A voi le riflessioni.
Ai Green, all’IPCC, alla svedesina ed i loro accoliti, ed ai professoroni del Cop26 di Glasgow un po’ di scuola forse non farebbe male.
Conclusioni: Sole e Terra?, vanno a braccetto;
CO2?
Nel boschetto.
Il Modern Maximum è finito, sotto ogni aspetto
I TEMPI FREDDI stanno tornando, le medie latitudini si stanno RAFFREDDANDO in linea con la grande congiunzione, l’attività solare storicamente bassa, i raggi cosmici che nucleano le nuvole e un flusso di corrente a getto meridionale (tra le altre forzature).
Sia il NOAA che la NASA sembrano concordare, se si legge tra le righe, con NOAA che afferma che stiamo entrando in un grande minimo solare ‘in piena regola’ alla fine del 2020, e la NASA vede questo prossimo ciclo solare (25) come “il più debole degli ultimi 200 anni“, con l’agenzia che mette in correlazione i precedenti spegnimenti solari a periodi prolungati di raffreddamento globale qui.
Inoltre, non possiamo ignorare la moltitudine di nuovi articoli scientifici che affermano l’immenso impatto che il Beaufort Gyre potrebbe avere sulla Corrente del Golfo, e quindi sul clima in generale.

Grande minimo solare
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Inversione magnetica dei poli
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